martedì 21 luglio 2009

Pazzia, tutto gira intorno a te

Vengano signori vengano, qui oggi avremo un'esibizione a dir poco straordinaria.
I pazzi danseranno su note taciute e sfoggeranno le loro follie in alto assegno.
Sedetevi e gustatevi questo spettacolo.
Care dame e cari cavalieri, oggi, il mondo inizierà a girare al contario. Il pazzo sarà l'uomo più saggio del mondo, e scenziati e filosofi diventeranno gli zimbelli dell'umanità, derisi e scherniti per la loro "presunta" saccenza.
Avrei tanto voluto descrivere l'arte della pazzia, ma mi limiterò a delucidarvi sulla pazzia nell'arte, non vogliatemene per questo.

Grazie al romanticismola pazzia assume un valore estetico nuovo.
Basti ricordare: Ugo Foscolo e la folle corsa del suo alter ego(1778-1827) nelle lettere di' "Jacopo
Ortis", e il suo corrispettivo tedesco nel giovane Werter per la letteratura (Goethe 1749-1832), la scapigliatura italiana come movimento letterario e pittorico e stile di vita sregolato, i bohemien francesi che vivevano in modo sregolato e trasandato.L'uso di droghe da parte di alcuni artisti, oppio in particolare, e il cambiamento della società da agricola e nobiliare in borghese e industriale sposta l'attenzione su nuovi valori (produzione, stato, risorgimento, borghesia), fa si che l'artista venga reietto come un pazzo o un vagabondo, poiché non conforme allo stile di vita moderato della borghesia. Sul finire dell'ottocento prolificano artisti pazzi in Europa: Van Gogh ne è l'esempio estremo e più celebrato appunto per il connubio arte e pazzia, rivalutato solo da morto e esaltato dal mercato dell'arte. Van Gogh nel 1889 dipinge il suo autoritratto con la testa fasciata dopo essersi ferito l'orecchio. La poesia si destruttura, il futurismo italiano da nuovo vigore e nuovi valori all'arte dopo la decadenza e i crepuscolari. In opposto alle avanguardie, il pazzo tra i pazzi, dove i pazzi sono i futuristi e il pazzo è Dino Campana pubblica nel 1914, dopo fatiche immani, il suo unico lavoro, i suoi Canti Orfici, prima di finire in manicomio. La malattia mentale diventa argomento di letteratura, Svevo si dedica la romanzo Psicanalitico stimolato dall'amico Joyce, la "Coscienza di Zeno" è del '23. Gli anni venti vedono la pazzia imperare anche nel cinema, l'espressionismo tedesco dona alla storia del cinema dei capolavori che mettono in scena la follia, ne ricordo solo alcuni, innanzitutto nel 1920 "Il gabinetto dl dottori Caligari" di Wiene, "Nosferatu il Vampiro" di Murnau nel 1922, e infine "Metropolis" di Lang nel 1927 che chiude la corrente.
Negli anni Settanta l'arte torna ad allontanarsi dalla gente, neodadaismo, arte psichedelica (da non sottovalutare gli stati alterati della mente provocati dall'LSD nell'arte degli anni 60 e 70), arte concettuale, arte povera, teatro d'avanguardia, lo stesso Andy Warhol (1930-1987) padre creativo dell'arte pop, l'arte per il popolo, vestiva e si atteggiava come un pazzo, coi capelli in piedi e abiti stravaganti.La fusione tra artista e pazzia, in tutte le discipline dell'arte è compiuto appieno. Ultimo gradino è la fondazione dell'Accademia della Pazzia di Claudio Misculin, regista e autore italiano che lavora coi malati di mente, essendo anch'egli stato ricoverato in manicomio.

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